Dall'Asia minore al Mediterraneo
Gli Assiro - Babilonesi attribuiscono allo zafferano proprietà utili a trattare i dolori mestruali, il mal di testa e le difficoltà respiratorie.
La coltura del Crocus si estende dall’Asia Minore alla Grecia - pitture murali del 1600 a.C. a Cnosso ritraggono la raccolta dello zafferano con offerta nel corso di una cerimonia rituale - e ai principali Paesi affacciati sul Mediterraneo.
I Sidoni e gli Stiri sfruttano le proprietà coloranti dello zafferano per tingere i veli delle spose e i "sacerdoti" si adornano il capo durante le cerimonie con i fiori di zafferano.
I Romani - che al passaggio degli imperatori coprono le strade di Crocus - utilizzano lo zafferano per insaporire la selvaggina e aromatizzare i vini, in cucina, e come ingrediente della tiriaca farmaco a base di carne di vipera per combattere i veleni.
Con la caduta dell’Impero Romano la diffusione dello zafferano si riduce molto. Solo attorno all'anno Mille la coltivazione del Crocus sativus viene reintrodotta in Europa dagli Arabi, attraverso la Spagna.
Nasce lo zafferano italiano
Durante la prima metà del 1200, il domenicano Santucci originario di Navelli, in provincia dell’Aquila, importa alcuni bulbi di zafferano dalla Spagna clandestinamente (era severamente proibito). Probabilmente questa fase rappresenta l’inizio della produzione nazionale "moderna".
Nel 1450 Martino de Rossi, cuoco degli Sforza, utilizza lo zafferano in circa 70 ricette, tra primi, secondi, contorni e dolci.
Gli Speziali, la tiriaca e le Pillole di Ruffo
Il XIV secolo vede l'aumento dei traffici di spezie dall'estremo Oriente e gli Speziali, grazie all’introduzione di nuove droghe, arricchiscono le loro preparazioni. La tiriaca arriva ad avere 74 componenti e diventa un rimedio ad ampio spettro prescritto in caso di: coliche addominali, febbri, emicrania, insonnia, morsi e per preservare dalla lebbra e dalla peste. Scrive Rafis:
"Non ho mai veduto morir di peste né infettarsi nessuno di quei, che hanno usato questo rimedio. In questa medicina senza pari entra:
- l’Aloe che purga gli humori putridi
- la Mirra che non solo preserva i vivi dalla putrefazione, ma anco i morti
- e’l Zaffarano che da fortezza al cuore".
Nel XVI secolo la miglior tiriaca viene prodotta a Venezia (grazie ai regolari rifornimenti delle più pregiate e fragranti spezie del mondo). I farmacisti veneziani, sorpresi a utilizzare zafferano adulterato, venivano accecati, o squartati vivi, i più fortunati venivano gettati dal Ponte di Rialto.